I cacciatori di selezione vengono formati attraverso corsi organizzati sulla base delle indicazioni dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), e successivamente, per diventare “Cacciatori Formati” devono sostenere un corso di 16 ore previsto nell’ambito del progetto in cui vengono fornite indicazioni di ordine anatomico, fisiologico e comportamentale della selvaggina, informazioni a carattere legislativo circa la responsabilità dell’immissione sul mercato di carcasse di ungulati, elementi di gestione della carcassa da prima dello sparo alla consegna al centro di controllo, e nozioni su patologie, zoonosi e tossinfezioni alimentari, al fine di ridurre qualsiasi rischio sanitario sia per il cacciatore che per il consumatore finale.
Al termine di questo percorso formativo, i cacciatori vengono iscritti in un Albo regionale sotto il controllo dell’ASL locale, al fine di garantire la tracciabilità di ogni singola carcassa e dei successivi lotti.
Grazie a questi passaggi congiunti tra formazione del mondo venatorio, valutazione del capo presso il centro di controllo, collaborazione con l’ASL locale, il progetto è in grado di tracciare in maniere dettagliata ogni porzione di carne di selvaggina servita sul territorio, conoscendo la località e la data di prelievo, l’età e il sesso dell’animale, le caratteristiche qualitative del prodotto, e le varie fasi di trasformazione.
>> In merito FEA organizza una formazione continua sul territorio